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Saldatura
le vetrate a piombo Studio Forme - Roma
 

Vetro

 

 
SALDATURA
Strumenti e materiali - Manutenzione del saldatore - Metalli saldabili - Pulitura del metallo - Trasmissione di calore
Accorgimenti - Limatura - Ristagnatura del saldatore - Metodo della saldatura - Precauzioni - Saldatura diretta
Saldatura indiretta - Saldatura cieca - Riempimento di vuoti

Strumenti e materiali

Per saldare occorre: un saldatore con il sostegno, barre di stagno in lega al 60% e agente disossidante come, per esempio, acido oleico o stearina ed una spazzolina metallica.

PRINCIPALI ASPETTI DELLA SALDATURA
IL SALDATORE

- incamera e genera calore, trasmettendolo al metallo da saldare
- porta rapidamente il metallo da saldare alla giusta temperatura
- fà riserva di metallo saldante o brasatura
- colloca il metallo saldante sulla giuntura
- riassorbe il metallo in eccesso

I DISOSSIDANTI

- paste disossidanti commerciali
- stearina
- acido oleico
- acido muriatico spento con lo zinco

TERMOSTATI - controlla e regola la temperatura erogata dal saldatore
METALLI PER SALDATURA - stagno in lega al 50%, 60%

Il saldatore svolge cinque funzioni di base:
- incamera e genera calore, trasmettendolo al metallo da saldare;
- porta rapidamente il metallo da saldare alla giusta temperatura;
- fà riserva di metallo saldante;
- colloca il metallo saldante sulla giuntura;
- riassorbe il calore in eccesso.

I piccoli saldatori (meno di 80 watts) sono adatti a saldature su piombi sottili e nastri di rame. Tendono a riscaldarsi e raffreddarsi velocemente. I medi saldatori (80-150 watt) sono più adatti ad un uso generale. Sono sufficientemente potenti da mantenere calore durante il lavoro sul nastro di rame e su piombi medi. I grandi saldatori (200 watt, con punte grandi), sono più pesanti e richiedono una certa pratica nel maneggiarli, ma sono indispensabili per un uso rapido, continuo su giunzioni di piombi grandi, barre di sostegno ed estese stagnature.

I termostati. Una volta acceso, il saldatore continuerà a scaldarsi fino a che potrà incamerare calore, per cui si rischia di portarlo ad una temperatura superiore a quella utile per la saldatura del piombo. Questo fenomeno provoca una forte ossidazione della punta e può drasticamente ridurre la durata dell'utensile. Per evitare il verificarsi di un iper-riscaldamento, ci si può servire di un termostato. Si tratta di un congegno collegato al saldatore, che permette di tenere sotto controllo i picchi di temperatura e di regolarli. I termostati o regolatori di temperatura, contengono un reostato che limita il flusso di elettricità interferendo sulla potenza della resistenza; oppure un microinterruttore che provvede a un ciclo automatico di maggiore o minore frequenza, regolando così l'assorbimento di calore. Per evitare l'acquisto di costosi strumenti però si può evitare il surriscaldamento del saldatore con un semplice interruttore sul filo dell'attrezzo che interrompa la corrente all'occorrenza o si può passare frequentemente la punta del saldatore su uno straccio umido tra una saldatura e l'altra.

Manutenzione del saldatore

La manutenzione riguarda soprattutto la parte più in uso, cioè quella saldante. La punta può essere di ferro placcato o di rame (spesso nickelato). Molti saldatori hanno la punta pre-stagnata ma, in ogni caso, sono utensili che richiedono un minimo di manutenzione.
La pulitura. Una punta in buone condizioni appare, quando è calda, liscia e lucente. Se invece si presenta grigia ed opaca vuol dire che è coperta da uno strato di ossidazione (di piombo ossidato); oppure se è giallastra ed iridescente, da stagno ossidato. In questi casi è opportuno provvedere alla pulitura. Uno straccio o una spugna naturale appena umida assolveranno bene a questa funzione. La punta del saldatore va passata con leggerezza e rapidità sul materiale umido, evitando di sfregare o di premere, perché potrebbe danneggiare il rivestimento della punta. Un'efficace e rapida pulitura, ma dannosa alla salute per i vapori irritanti che si producono, si ottiene immergendo velocemente la punta del saldatore in una soluzione acquosa di cloro di zinco; per proteggersi è opportuno effettuare questa operazione con un aspiratore. Per interrompere l'azione corrosiva del liquido affinchè non raggiunga anche l'elemento radiante, si immerge successivamente la punta in acqua pulita. È buona norma non tenere acceso il saldatore senza usarlo più di 5 minuti.

Metalli saldabili

Tutti i metalli usati comunemente in vetratistica "prendono" una saldatura stagno/piombo con molta facilità. Il rame è il più facile da saldare, seguìto dal piombo, dall'ottone, al bronzo e allo zinco. L'acciaio presenta maggiori difficoltà, ecco perché le barre di rinforzo vengono prodotte prestagnate o elettroplaccate. Metalli come l'acciaio inossidabile e l'alluminio richiedono materiali disossidanti e saldanti e procedure ed attrezzature speciali per poter essere saldati con efficacia.

Pulitura del metallo

L'ossidazione, il grasso, lo sporco ed altre sostanze come residui di stucco ostacolano la saldatura fino ad impedirla. Perciò se il metallo di base non fosse pulito e lucido, va trattato con la spazzola metallica prima di saldarlo. È necessario applicare una sostanza disossidante come l'acido oleico o la stearina o l'acido muriatico spento con zinco, indispensabile per il verificarsi della saldatura. Queste sostanze agiscono come segue: dapprima rimuovono l'ossidazione dal metallo di base, ricoprono la superficie del metallo per impedire una nuova ossidazione mentre si applica il calore e favoriscono la fusione distribuendo cloruro di zinco sulla superficie toccata dal saldatore.

Trasmissione di calore

Il metallo di base deve raggiungere la stessa temperatura della fusione dello stagno in lega utilizzato per la brasatura, altrimenti la saldatura non si verifica perchè i due metalli non si fondono insieme. La saldatura avviene quando si diffonde il calore sul metallo di base, per mezzo della punta del saldatore, avendo precedentemente prelevato con questa una piccola quantità di stagno dalla barretta. Nel caso del nastro di rame, dato il suo scarso spessore, il calore si trasmette direttamente dallo stagno liquido, mentre su metalli più spessi o sulle barre di rinforzo sarà necessario trasmetterlo con il contatto diretto del saldatore. Una temperatura eccessiva può causare dei problemi, come un'ossidazione accelerata sulla punta del saldatore. Questa formazione interferisce sulla trasmissione del calore e sulla fluidità del materiale saldante. Altri problemi che portano ad una cattiva saldatura, possono essere la combustione delle sostanze disossidanti e la fusione della parte del piombo.

Accorgimenti

La saldatura deve raffreddarsi indisturbata poiché diventa resistente soltanto allo stato solido. Prima di eseguire le saldature è necessario assicurarsi che i punti da saldare siano ben posizionati fra loro. Una volta effettuata la saldatura, i residui di disossidante devono essere asportati.

Limatura

Dopo un uso prolungato del saldatore, la punta in rame comincerà a presentare dei buchi in superficie. Ciò avviene perché nella saldatura la punta cede parti microscopiche della sua superficie. È necessario, quindi, limare la punta per renderla di nuovo uniforme. È un'operazione che va fatta a saldatore freddo, con lime di grana fine, arrotondando i margini, per ritardare altre erosioni. Le punte rivestite di ferro sono molto più resistenti.

Ristagnatura del saldatore

Per utilizzare nel modo migliore il saldatore alla limatura segue l'operazione della ristagnatura. Si effettua preparando un frammento di metallo (foglio sottile di ottone, di acciaio galvanizzato, o di alluminio grezzo) con disossidante e un po' di lega di stagno. Si riscalda il saldatore e si appoggia la punta sulla lega fondendola insieme all'agente disossidante. Si gira la punta con la lega disciolta fino a che non appare lucida e ben ricoperta su entrambi i lati.

Metodo della saldatura

S'inizia controllando che tutte le giunzioni siano precise: è importante che non ci sia spazio o alcuna fessura tra i piombi e si applica su ogni giuntura la sostanza antiossidante come ad esempio l'acido oleico con un pennello di setole economico, nella giusta quantità. Si mantiene la barra di stagno accostata al piombo nel punto di saldatura e con il saldatore a contatto si trasmette calore ai metalli fino a farli fondere. Sollevata la barra di stagno, la saldatura deve apparire liscia ed omogenea. Si procede su tutte le giunture. Al termine, si puliscono le saldature accuratamente dalle tracce delle sostanze disossidanti (resti di acido oleico ossidato, sfrasi vari, stearina). Quindi si gira la vetrata, lasciandola scivolare sul piano fino a che ne sporga metà e facendola ruotare sul bordo del banco da lavoro si solleva rapidamente il pannello che viene voltato. Tenendo il pannello sul lato inferiore e sul lato superiore sempre in corrispondenza delle giunzioni saldate dei piombi, lo si riabbassa sul banco da lavoro nello stesso modo e si esegue la saldatura di tutte le giunzioni dei piombi sull'altra facciata.

La saldatura è un'operazione che deve essere condotta velocemente, sia perché la lentezza dell'operazione porta ad un accumulo di calore sulla punta del saldatore ed un eccesso di temperatura sul piombo potrebbe rovinarlo fondendolo o bruciandolo, sia perché riprendere per correggerle saldature già eseguite, porta a risultati poco apprezzabili.

Precauzioni

Tenendo conto che la lega di stagno contiene piombo, e che la manipolazione di questo metallo lascia sulla pelle tracce di ossido di piombo, è bene ricordare di proteggere eventuali piccole ferite, prima di accingersi a saldare, e di non portare le mani al viso, se non prima di averle lavate; inoltre i fumi dell'acido oleico possono essere irritanti.
È opportuno lavorare in un ambiente ventilato; è bene proteggersi con una apposita mascherina.

Saldatura diretta

Quasi tutte le saldature in vetratistica sono dirette, vale a dire che il calore viene trasmesso direttamente dal saldatore per contatto con i metalli di base. Un contatto che può variare e che ci permette di controllare la dimensione dell'area a cui si trasmette. Il modo in cui la punta del saldatore tocca il metallo determina il trasferimento termico.

Saldatura indiretta

In certi casi è necessario trasmettere calore separatamente dall'applicazione della saldatura. Questi procedimenti, usuali nell'industria, possono talvolta essere usati anche in laboratorio. Nelle saldature capillari, le parti in metallo sono preparate con l'agente antiossidante e scaldate prima che la lega saldante venga applicata. L'azione capillare del calore conduce la saldatura in fondo alle parti più nascoste della giuntura. È usata quando le parti da saldare hanno una superficie molto limitata, come nel caso di fili o tubi sottili o se la superficie da saldare è molto limitata. Se la saldatura non è abbastanza fluida può essere riscaldata di nuovo.

Saldatura cieca
Saldatura CORRETTA
Saldatura NON CORRETTA

È usata quando la saldatura vera e propria deve rimanere invisibile. In realtà è una specie di saldatura capillare, la differenza consiste nel fatto che la quantità di lega necessaria viene applicata prima in una sorta di prestagnatura oppure viene inclusa in quantità tale che una volta congiunte le parti ed applicato il disossidante, il calore trasmesso provoca lo scioglimento e la saldatura senza eccessi.

Riempimento di vuoti

Riempire eventuali vuoti si può farlo con una saldatura ma entro certi limiti. La saldatura può espandersi tra i piombi, e riempire un lieve vuoto trasformando un punto di possibile debolezza (il vuoto) in un punto di consolidamento. Se però la distanza fra i piombi comincia ad essere rilevante, è meglio inserire un di piombo tagliato appositamente. Si procede facendo attecchire lo stagno con la punta del saldatore su uno dei piombi portando poi lo stagno fino all'altro piombo, adeguatamente preparate con acido oleico o altro disossidante.