Caelata.
Capitello a forma di calice che poggia sulla testa di cariatidi
o Canefore (portatrici di canestri)
Calce. Componente "legante" delle malte. Le calci si
ottengono dalla cottura di pietre e marmi. Sono costituite principalmente
da ossido di calcio e si dividono, a seconda della composizione,
in calci aeree e calci idrauliche. Le prime fanno presa in presenza
di aria e le seconde anche di acqua.
Calce idrata. Si ottiene quando,
durante l'evaporazione di spegnimento della calce, l'acqua impiegata
è quella stechiometrica. Si presenta sotto forma di pasta plastica
ed untuosa.
Calcestruzzo. Struttura formata
da un impasto di elementi lapidei di dimensioni relativamente piccole
con una malta normalmente idraulica. Le malte più usate sono quelle
di calce o pozzolana, di calce idraulica e di cemento idraulico
a lenta presa tipo Portland, o di altri tipi.
Calcina. Nome con cui viene
comunemente indicata la calce spenta e anche la malta confezionata
con essa.
Calco. Impronta di una scultura
o rilievo ricavato in cera, argilla, gesso o gomma per trarre dalla
forma così ottenuta copia dell'oggetto originale.
Caldana. Piano rettificato che
costituisce il fondo del pavimento. Viene realizzato con una malta
"magra" costituita, in genere da sabbione e calce.
Canniccio. Struttura simile
all'arellato ma più resistente, realizzato con liste ottenute spaccando
in quattro le canne palustri del diametro di circa 4 centimetri;
fissato sulI'orditura lignea, serve da supporto all'intonacatura.
Con il canniccio venivano realizzati controsoffittature, pareti
e solai a scarsa resistenza.
Calettatura. Unione di due pezzi
fatta introducendo la sporgenza di uno di essi in una corrispondente
cavità dell'altro.
Calidario, Calidarium. Stanza del bagno, dove
erano le sorgenti d'acqua calda.
Campanella. Membratura degli
ornamenti che si fanno sotto i triglifi, detti anche Chiodi, e più
spesso Gocce o Gocciole.
Campanile. Torre dove si tengono le campane sospese.
L'uso delle campane non essendo invalso che dopo l'VIII secolo,
non si vedono prima di quell'epoca le chiese che hanno il campanile.
Solo nel XII secolo si cominciarono a fondere le grosse campane,
ed allora si dovettero fare i campanili di maggiori dimensioni,
dapprima staccati, e più tardi uniti alle chiese.
Campanulata. Dicesi della forma a campana, che prende
il capitello di una colonna, sopra il collarino.
Campata. Spazio compreso tra
due pilastri o, più in generale, fra due strutture portanti, collegate
superiormente da un architrave, da un arco, da una volta.
Campigiana. Elemento in laterizio
di formato variabile da cm 28x14 a cm 30x15, spessore cm 2-2,5,
usato come sottomanto di coperture in laterizio. Usato anche come
elemento da pavimentazione (in tal caso chiamato anche pianella)
Canalatura. È quella concavità
che forma la scanalatura delle colonne. Dicesi pure dell'incavo
sotto il gocciolatoio, che fa spiccare a piombo le goccie d'acqua.
Candelabra, Candeliera.
Composizione ornamentale in bassorilievo o pittura, usata nell'arte
classica e rinascimentale come ornato di elementi architettonici
o decorazione di superfici di volte e pareti, infissi, mobili etc.
La sua disposizione verticale entro fascie richiama la forma di
candelabri.
Cane-corrente. Detto anche Voluta
di Vitruvio, è quell'ornamentazione greca a voluta, molto usata
anche nelle fascie, fregi, ecc., delle costruzioni del Rinascimento.
Canefora, Vedi Calato.
Cannucciato Graticcio di cannette palustri del diametro di una sigaretta,
legate in stuoia con fibre vegetali; fissato sull'orditura lignea
serve da supporto all'intonacatura. Con il cannucciato venivano
realizzati controsoffittature ed anche pareti. Un sinonimo dello
stesso termine è arellato.
Cantiere. Il termine ha due
significati: il primo indica il luogo proprio dell ' attività edile.
Il secondo è riferibile ai legni di copertura che sorreggono le
tempie o rigotti sui quali è appoggiato il manto in coppi o tegole.
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Capitello.
La parte più alta e più ornata che è come il capo della colonna,
e sopra la quale posa l'architrave. Si compone, secondo la natura
degli ordini, di collo, regolo, ovolo, abaco, ed ornamenti. Si dice
anche capitello quella fascia che si pone immediatamente sotto il
triglifo. Capitello, a bottoni, a gemme. Il capitello a calice dello
stile tardo romanico, terminato superiormente da quattro foglie
in forma di volùta.
Capreolo, Vedi Caulicolo.
Capriata. Struttura architettonica
lignea a forma di triangolo isoscele (incastellatura) posta a sostenere
le falde del tetto a doppio spiovente. Rimane a vista.
Cardinale.
Vedi Stipite.
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Cariatide.
Figura o mezza figura, generalmente di donna, per sostenere modiglioni,
cornici od altro, terminata in basso per lo più con un pilastro piramidale,
colla base all'insù.
Carotatura. Perforazioni lineari e
profonde, a volte passanti, lungo l'asse della muratura, in materiali
lapidei o nel legno, dove inserire barre di rinforzo o cavi per la messa
in tensione. Può essere inteso anche come saggio realizzato con punte
da trapano cave allo scopo di verificare la consistenza o prelevare materiale
da sottoporre ad analisi fisiche.
Carpenteria. Tecnica di allestimento
di strutture provvisorie, composte da elemeni lignei o metallici disposti
ad appoggio e sostegno per la formazione di strutture permanenti come
muri, volte, gabbie in cemento armato. etc.
Cartella. Vedi Banderuola.
Cartellone. Piano riquadrato, sul
quale è scritta o incisa qualche iscrizione. Mensola posta lateralmente
al sopra-ornato delle porte per sostenere la cornice.
Cartiglio, Vedi Banderuola.
Cartocci. Ornamenti architettonici,
avvolti di carte1le, armi e simili, specialmente in architettura barocca.
Si dice anche di quelle parti degli ornamenti di stile barocco che si
ripiegano su loro stesse in vario senso, come si vedono nelle targhe,
volute, e stemmi di quello stile.
Cartocciame. Lavoro orn.ato con sovrabbondanza
di cartocci.
Cartone. Nel campo operativo, il termine
viene adoperato per definire in negativo le caratteristiche di opacità,
compattezza e mancanza di vibrazione cromatica di una tinta. Normalmente
sono peculiari della maggior parte dei prodotti sintetici in commercio,
ma può essere riferito ad una cattiva applicazione di una tecnica tradizionale.
Il significato tradizionale del termine è riferito al disegno preparatorio
per la realizzazione di un apparato decorativo.
Cassettonato. Motivo decorativo costituito da una serie di
piani ribassati incorniciati, che utilizzano come ripartizioni la parte
inferiore dell'orditura principale dei solai. I cassettonati possono essere
realizzati in stucco, in muratura, in arellato ed in legno. Spesso sono
adornati da motivi classici come ovuli, dentelli e cornici modanate.
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Cassettoni,
Lacunari. Compartimenti di un soffitto a figure rettangolari o
poligone, e, per analogia; quella serie di incavi regolari geometrici,
coi quali si adornano le superficie di archi, volte, ed il gocciolatoio
dei cornicioni.
Catacombe. Antiche cave di pozzolana. Scavazioni nelle quali
si rifugiavano ed attendevano agli esercizi del nuovo culto i primitivi
Cristiani durante le persecuzioni, e se ne servivano per sepoltura dei
martiri e proprie. Sono celebri quelle di San Sebastiano a Roma.
Catena. Asta di diverse dimensioni
e forme, tesa a contrastare le spinte oblique che si verificano nelle
strutture architettoniche. Le catene sono quasi sempre presenti nell'imposta
degli archi e delle volte. L' asta nelle parti terminali è munita di un
' asola nella quale è inserito il bolzone. La catena può essere messa
in trazione con diversi sistemi; un modo empirico utilizza le deformazioni
del metallo a calore, prima scaldandolo con contenitori riempiti di braci
fino ad ottenere una dilatazione; il successivo raffreddamento provoca
la trazione necessaria. Una alternativa meccanica è la messa in opera
di tagliole in ferro inserite a forza nella chiave o più recentemente,
a partire dal secolo scorso, la filettatura delle estremità che permette
una. messa. in tensione attraverso l'avvitamento del bolzone in piastra
con bullone controfilettato.
Catino, Vedi Abside: cupola
a quarto di sfera che copre l'abside.
Cattedra. Luogo eminente, fatto a
guisa di pergamo, dove stavano i vescovi nelle antiche basiliche, e, per
analogia, quelle donde parlano i professori e gli oratori.
Cattedrale, Duomo. Chiesa di
residenza vescovile. Le più antiche sono quelle di Treveri e di Pisa.
- stile. Dicesi riguardo alla pianta delle chiese nello stile gotico,
cioè di quelle che hanno doppia navata laterale, un corridoio (ambulacro),
ed una corona di cappelle attorno al coro.
Caulicoli. Steli che, uscendo tra
le seconde foglie del capitello corinzio, ne formano le otto volùte che
sostengono l'abaco; diconsi pure caulicoli quei viticci che s'avvolgono
sotto le volùte ed in mezzo alla fronte nello stesso capitello, ed in
quello dell'ordine composito.
Cavaliere. Piccolo campanile collocato
come a cavallo dei comignoli degli edifici, nello stile gotico specialmente.
Essi non solo si trovano sui tetti delle piccole chiese, ma anche sopra
quelli delle torri e delle porte di città. Il luogo che particolarmente
viene loro assegnato nelle chiese di Germania, è il centro delle braccia
minori della croce. In Francia; e sopratutto in Inghilterra, questo centro
è ordinariamente occupato da una torre.
Cella. Spazio rinchiuso tra le mura
dei tempi antichi di Grecia e di Roma, fra il pronao ed il posticum, contenente
l'adito o luogo sacrosanto.
Cenacolo. Vedi Triclinio.
Cemento. Legante ottenuto per cottura
di diverse materie prime, a seconda degli usi cui è destinato. Può essere
ottenuto cuocendo calcare e materiale argilloso.
Cenotafio. Tomba vuota, che s'innalzava
ai cittadini morti in mare, in guerra, in paese lontano, e che non avevano
ricevuti gli onori della sepoltura.
Centauri. Enti mitologici, formati
da mezza figura umana e da mezza d'un cavallo, generalmente rappresentati
con arco e freccie come combattenti.
Centina. Il termine ha molteplici
significati, e tra questi: struttura provvisoria in legno, fissa o mobile,
impiegata come controforma e piano di appoggio nella costruzione di cupole,
volte, archi e piattabande. Legno di struttura sagomato, al quale è fissato
una struttura di copertura fittizia, realizzata solitamente in arelle;
ad esempio sono sostenute dalle centine le finte cupole in arellato. Centina
inoltre è riferito a sagome impiegate nel tracciamento di archi o altre
forme che richiedano un modello.
Cerchiatura. Operazione consistente
nel rinforzare una struttura soggetta a sollecitazioni radiali mediante
anelli di materiale resistente a trazione, di solito si impiega l'acciaio.
Certosa. Costruzione di convento secondo
le regole dell'Ordine di San Bruno. La più bella è quella di Pavia, la
facciata della quale è di bellissima architettura del Rinascimento .
Chiavarda. Grosso perno metallico.
Chiave, Bolzone. Elemento costruttivo
di ferro (profilato o tondo) che si dispone orizzontalmente secondo le
corde di un arco, ancorandolo alle murature che lo fiancheggiano al fine
di contrsatare sui piedritti. Termina all'estremità con degli occhi nei
quali vengono introdotte delle spranghe di ferro (bolzoni) poste verticalmente
per ancorare la chiave nella muratura.
Chiave di volta, Serraglia.
Pietra posta nel mezzo di un arco o di una volta, più acuta nella parte
inferiore che nella superiore, per chiudere così, e tener ferme tutte
le altre pietre o mattoni. Quelle adoperate nelle volte dello stile gotico
sono talvolta anulari, tal'altra a rosone d'intaglio ed a fioroni pendenti,
singolarmente caratteristiche del gotico inglese.
Chiesa. Tempio destinato agli esercizi
del culto.
- sèmplice, si chiama quella composta di una sola navata e del coro ;
- a croce greca, quando ha quattro navate tutte eguali e disposte a croce
;
- a croce latina;. se la navata dl mezzo è più lunga delle altre tre;
- rotonda, se la pianta presenta un circolo perfetto;
- a sala. Chiesa, nella quale le navate laterali sono a pari altezza della
navata centrale.
Chiosco. Piccolo edifizio ed elegante
padiglione posto sui terrazzi o nei giardini delle case dei popoli orientali.
Chiostrino. Diminutivo di chiostro, e dicesi anche per quei
pozzi di luce, che servono ad illuminare gli interni delle costruzioni.
Chiostro. Cortile chiuso nei conventi
o monasteri; d'ordinario contornato da porticati.
Ciborio. Variatissimo di forme ed
ubicazione nel Medio Evo, oggi è quell'edicola cubica in marmo o in legno,
detta tabernacolo, sovrapposta all'altare, e serve a riporvi il SS. Sàcramento.
Ciclopiche mura. Mura di antichissime
costruzioni Pelasgiche ed Etrusche, fabbricate con grandi macigni senza
cementazione di sorta.
Cicogne. Elementi in piattina metallica
sagomata atti a sorreggere la grondaia, spesso fissati ai correnti lignei
del tetto. Vengono anche chiamati ferri a collo d'oca per la forma piatta
nella parte da fissare al corrente e semicircolare per l'alloggiamento
del canale di gronda.
Ciglio. Cornice a forma generalmente
curva che sovrasta le finestre al posto del frontone triangolare al quale
viene generalmente alternato.
Cimasa, Cimazio. Parte superiore
delle cornici o del capitello.
Cippo. Colonna tronca, sormontata
talvolta da un busto di statua, oppure portante solo nella parte anteriore
un' iscrizione sepolcrale, od altra. Dicesi anche del parallelepipedo
che forma il piedistallo di vasi, statue, e simili.
Circo. Grande recinto generalmente circolare od oblungo, usato
dai Romani, per le corse di cavalli, bighe, ecc. Il più ampio e grandioso
è il Circo Massimo tra il ponte Aventino ed il Palatino.
Coccio pesto. Conglomerato di piccoli
frammenti di materiale edilizio e malta fine, fortemente battuto. È usato
sin dall'antichità come rivesimento impermeabile di pareti o pavimenti
che siano esposti ad umidità.
Collarino. Membrettatura ordinariamente
composta, e che forma divisione del fusto della colonna dal rispettivo
capitello.
Collo. Parte inferiore del corpo del
capitello, che ha grandezza uguale al sommoscapo della colonna, al quale
è sovrapposta.
Colmo. Livello più alto raggiunto
dalle falde di un tetto coincidente con una linea orizzontale nei tetti
a una a o due falde, nel qual caso la struttura interna è costituita di
solito da una trave (cerca colmareccio).
Colonna. Sostegno di edifici, per
lo più in pietra, di figura cilindrica, destinato a reggere le coperture
degli edifici, od anche a puro ornamento. Si divide in base, fusto o tronco,
e capitello.
Colonna a spirale, torta, a chiocciola.
Colonna nella quale sono profondamente intagliate poche ma grosse spire.
Colonnato. Quantità di colonne ordinatamente
disposte in un fabbricato.
Colonne binate, geminate, doppie.
Quelle che a due a due si innalzano talora su di un solo piedestallo,
talora su due distinti, ma vicinissimi, a fascio. Appartenenti allo stile
gotico, sono composte di una pila centrale, rotonda o poligona, alla quale
sono intorno applicate od incassate più colonnette che formano così una
specie di fascio.
Compluvio. Cortile
coperto nel centro degli edifici romani, nel quale si radunava l' acqua
cadente dai tetti, e si raccoglieva nelle cisterne.
Composito. Ordine di architettura
della decadenza romana e del Rinascimento, formato con ionico e corinzio.
Conca. Vedi Abside.
Conchiglia. Ornamento nella scultura,
imitante la conchiglia marina, molto usato nel Rinascimento aureo e nel
barocco.
Concio. Blocco di pietra facente parte
di una struttura muraria e a tal fine lavorato in modo da assumere forme
definite più o meno regolari, sia nelle superfici di combaciamento con
gli altri analoghi elementi contigui, sia soprattutto nelle facce esterne.
Secondo le particolari funzioni architettoniche il concio prende nomi
particolari come "cuneo" negli archi, "tamburo" o "rocchio"nelle colonne,
"bozza o bugna" nelle strutture rustiche, e così via.
Contrafforte. Sperone sporgente dal vivo del muro, usato per
rinforzo nei muri perimetrali delle costruzioni gotiche.
Controfilo. Taglio di un materiale
naturale, come legname o marmo, operato in senso perpendicolare alla venatura.
Controsoffitto. Struttura leggera distaccata dal soffitto con
lo scopo di realizzare un'intercapedine termico-acustica, di mascherare
le travature dei solai e di formare un piano orizzontale per l'applicazione
dell'intonaco.
Controventatura. Allestimento di membrature o elementi di collegamento
atti a conferire ad una struttura particolare resistenza alle sollecitazioni
orizzontali.
Conversa. Canale di raccolta delle
acque posto nel compluvio della copertura. Generalmente è realizzato in
lastre metalliche di piombo o di rame Copertina Protezione degli aggetti
architettonici esterni realizzata con lastre di piombo o rame, in modo
da impedire i ristagni delle acque meteoriche. Per il piombo si impiegano
spessori che variano dai 10 ai 20 decimi mentre per il rame dai 4 agli
8 decimi. Il sinonimo è scossalina.
Coppo. Laterizio impiegato nella copertura
del tetto fatto a forma di tronco di cono sezionato longitudinalmente.
Già diffuso tra Romani ed Etruschi, il coppo è il tipo di copertura più
diffusa nell'edilizia storica.
Cornice. Elemento decorativo lineare
in aggetto volumetrico a coronamento di aperture o emergenze architettoniche.
È realizzato generalmente in laterizio, calce o scagliola.
Corda, Apertura o Sottesa.
La minima distanza tra i piedritti di una volta o di un arco.
Cordonata. Vedi anche Nervatura.
Tipo di scala a rampa composta di gradini, generalmente in laterizio,
limitati da cordoni di pietra. In particolare quelle costituite da gradini
larghi e bassi, leggermente inclinati e praticabili anche da quadrupedi,
usate in passato anche all'interno degli edifici, ma specialmente nelle
vie a forte pendenza e, con intendimenti monumentali, nelle piazze e nei
giardini dette anche "bramantesche" per il molto uso che ne fece il Bramante.
Corinzio. Ordine di architettura più
ricco e più svelto degli altri, stato adoperato nelle grandiose costruzioni
della Grecia.
Cornice. Ornamento e quasi cintura
di fabbriche e di edifizio, che sporge in fuori. Dicesi più specificatamente
di quella parte posta superiormente al fregio, che varia di aggetto e
di profilo a seconda dell'ordine nel quale è impiegata.
Cornicione. Coronamento decorativo
di un edificio, valorizzazione o mascheratura dello sporto di gronda nel
manto di copertura.
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Cornice
architravata. Quella che è posta immediatamente sull'architrave,
cioè senza l'interposizione del fregio.
Coro. Quella parte della chiesa dove stanno i cantori,
generalmente dietro l'altar maggiore.
Coro laterale. Viene così denominato
il prolungamento della navata laterale oltre la trasversale.
Corona, Coronamento.
Usasi per cornicione, ed anche per quel membro del cornicione, che
a mò di dado sporge in fuori e serve per cimàsa.
Corrente. Elemento costruttivo
edilizio con funzione di collegamento orizzontale che indica tanto
parti singole, come i correnti dell'ordinatura lignea dei tetti,
quanto ricorsi in pietra nelle strutture murarie.
Correntino. Elemento ligneo
disposto come collegamento nella orditura secondaria dei tetti,
tra il tavolato su cui si dispongono i manti di copertura e gli
arcarecci.
Cortile. Spazio interno scoperto,
talvolta contornato da portici, logge, o semplicemente da muri perimetrali
o dall'abitato.
Cortina. Nell'architettuira
militare del passato per cortina si intendono i tratti di una cinta
muraria compresi secondo i casi tra le torri o i bastioni, le cui
caratteristiche strutturali, sia come planimetria sia in alzato,
risultano strettamente legate ai diversi sistemi difensivi ed offensivi
in uso nelle varie epoche.
Costola, Costolone. Vedi
Nervatura.
Costruzione reticolata. Modo
di costruzione romana, formata con pietre tagliate in quadrati,
e disposte in modo che nelle linee di congiunzione i vertici stessero
all'insù, e quindi ne venisse l'apparenza di una rete o di una scacchiera.
L'Opus spicatum è composto di mattoni posti verticalmente
gli uni a fianco degli altri in modo dà costituire fra loro un angolo
o retto o quasi retto . Opus incertum o antiquum. La più
usata costruzione, consistente nel disporre le pietre come uscivano
dalla cava, adattandole le une sopra le altre senza ordine nello
assetto.
Cotto. Argilla cotta nella fornace,
opportunamente modellata come materiale edilizio (mattoni, tegole,
tubi, pavimentazioni, etc.)
Cretto, Crepa. Sinonimo
di lesione o fessurazione, indica quelle soluzioni di continuità
che si verificano nelle murature soggette ai dissesti statici, provocati
da cedimenti delle fondazioni, spinte di strutture arcuate, cattiva
qualità dei materiali.
Cripta. Cappella, e talvolta
chiesa sotterranea con sepoltura di un santo o di un martire, corrispondente
all'altare della chiesa sovrastante. Usatissima nel periodo romanico,
andò in disuso nel successivo gotico. Cristo Puntale verticale in
legno o in acciaio dalla caratteristica forma a "T". Quelli attualmente
in commercio sono costituiti da due tubi regolabili muniti di vitone,
per permettere di calibrame la spinta. Nel caso del legno la trazione
è affidata alle tagliole.
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Croce.
Simbolo religioso di molti popoli. Si distinguono due croci in architettura,
la greca e la latina; la prima ha le quattro braccia di uguale lunghezza,
la seconda ha una di esse più lunga delle altre.
Cubicolo. Piccola stanza da
dormire.
Cubiforme o cubico. Il
capitello romanico avente la forma di un cubo, sul quale furono
arrotondati a porzione di superficie sferica i quattro spigoli inferiori.
Caratteristico del primo periodo romanico.
Cuci-scuci, Scuci-cuci Operazione
di ripristino della cortina muraria in zone lesionate, ottenuta
con due fasi ripetute sequenzialmente: smontaggio di parti di muro
e ricostruzione delle stesse con malte nuove, avendo cura di ricostruire
tutti gli ammorsamenti dei mattoni e senza. interessare le zone
circostanti del paramento.
Cunei. Così si dicono per la
loro forma i materiali resistenti, impiegati per formare il masso
di un volto; se sono di grandi dimensioni ed in pietra da taglio,
si chiamano anche conci.
Cupola. Volta o calotta di copertura
di un edificio. Può essere circolare o semicircolare
in pianta, ogivale o bulbiforme in sezione. Alla sommità
può aprirsi una piccola edicola detta lanterna, la struttura
può presentare delle aperture chiamate oculi.
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