N
Nartèce.
Nelle basiliche romaniche indica l'atrio destinato ai catecumeni
non battezzati, diviso dalle navate da elementi fissi. Quando si
trova all'esterno come porticato aperto viene detto esonartece.
Vedi Paradiso.
Nàos. Nel tempio greco è la
cella nella quale era custodita la statua della divinità. Poteva
essere divisa in due o tre navate da una fila di colonne.
Nasi. Vennero così chiamati
dagli scalpellini delle maestranze germaniche quegli angoli formati
all'interno di arcature più grandi dall'innesto di altre minori,
ovvero nelle combinazioni geometriche dei polilobi dei trafori.
Nastrino. Intervallo fra una
bozza e l'altra, che ha sezione o trapezia, o rettangolare, o triangolare.
Nastro. Vedi Banderuola.
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Navata,
Nave. Parte di chiesa o d'altro edificio, suddivisa longitudinalmente
da colonne o pilastri. Si distinguono perciò nelle chiese la navata
centrale (quasi sempre più alta di quelle laterali), la navata trasversale,
o transetto, che alla prima è perpendicolare, e le navate laterali,
dette propriamente ali o navatelle. Nelle chiese poi a cinque navi,
quelle fra la centrale e quelle d'ala si dicono intermedie. La navata
si divide a sua volta in campate.
Necropoli. Città dei morti,
modernamente Camposanto, Cimitero. La scoperta delle necropoli si
deve alla ricerca dei vasi di terra cotta, ornati di disegni e pitture,
che si trovarono dapprima nella Campania e nella Sicilia; lo stile
di alcuni dei quali li aveva fatti impropriamente chiamare Etruschi
(poichè se ne rinvennero in Etruria), ma che in maggior parte avevano
un carattere greco. Questi vasi trovandosi sempre sottoterra coi
morti, la loro ricerca diede luogo alla scoperta di campi mortuari,
dette Necropoli.
Nervature. Vengono così denominati
i costoloni delle volte, che ne formano l'ossatura. Si distinguono
in trasversali, ed in diagonali. Furono adoperate nello stile romanico
e nel gotico.
Neutro. Il termine indica una
zona lacunosa all'interno di una superfice decorata, colmata con
un colore o con un intonaco di tinta unita. La parola negli ultimi
anni ha assunto anche un significato improprio ma diffuso, riferendosi
all'intonaco colorato in impasto steso direttamente sull'arriccio
nelle zone mancanti. Nella preparazione dell'impasto alcuni operatori
preferiscono adoperare intonaci antichi di risulta macinati e legati
con calce idraulica e/o con resine acriliche in emulsione.
Nevera. Luogo sotterraneo in
cui un tempo si raccoglieva la neve.
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Nicchia.
Incavatura praticata nei muri allo scopo di collocarvi statue, o
altri oggetti simili. Essa era rettangolare nell'architettura antica,
colla parte superiore circolare nello stile romano, ed ogivale nel
gotico.
Ninfeo. I Greci chiamarono ninfèi
le grotte naturali delle montagne ove scaturiva una fonte viva,
alle quali aggiunsero gli abbellimenti dell'arte. I Romani, ad imitazione
dei Greci, fecero di queste grotte ameni ritrovi, decorandoli splendidamente.
Chiamarono poi ninfèi i tempietti di pianta circolare usati per
ornamentare i giardini.
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