S
Sabbiatura.
Operazione di spruzzatura a pressione di sabbia o altro inerte mediante
l'impiego di aria compressa contro una superficie sporca, al fine di pulirla
attraverso l'abrasione degli strati superficiali. La sabbiatura che impiega
sabbia di fiume e compressori industriali è stata proibita nei centri
storici a causa della grande quantità di polvere provocata. Questo tipo
di pulitura selvaggia non deve essere certamente usato nei cantieri di
restauro nemmeno sul paramento da reintonacare. La tecnologia attuale
ha messo a punto metodologie più sofisticate, che utilizzano quantità
calibrate di acqua nebulizzata ed inerte di varie durezze per ottenere
puliture soddisfacenti su materiali particolarmente in buono stato. Nel
campo specifico del restauro di opere importanti è diffuso l'utilizzo
di microsabbiatrici che utilizzano inerti come ossido di zinco, sfere
di vetro, particelle di resina, polvere di quarzo ecc. L'operazione è
certamente delicata ed il buon esito è affidato all'abilità ed alla sensibilità
dell'operatore.
Sacello. Nell'arte romana spazio recintato
e scoperto con un altare per i sacrifici.
Sacrario. I Romani chiamavano Sacrarium una piccola cappella che avevano
in casa. Si dava lo stesso nome nei templi al luogo ove si conservavano
gli arredi sacri, luogo press'a poco corrispondente alle nostre sacrestie.
Saettone, Saetta. Elemento costruttivo lineare inclinato
che serve per rinforzo alle travi o ai puntoni delle capriate.
Sàgoma. Vedi Modanatura.
Sagramatura. Tipo di finitura applicabile
sulla muratura di mattoni, atta a rettificarla proteggerla ed aumentarne
la resa estetica. Una caratteristica della sagramatura è la trasparenza,
cioè lascia visibile la sottostante trama dei mattoni. Viene realizzata
applicando con lama metallica o cazzuola un impasto a base di calce aerea
ed inerti a granulometria fina.
Sacrestia. Ambiente annesso alla chiesa
dove vengono conservati i paramenti sacri.
Salienti. Nella facciata di una chiesa le linee oblique che definiscono
le altezze delle navate interne.
Sampietrino. Cubetti di selce impiegati per la pavimentazione
di molte strade e piazze romane.
Santuario. Il sito dell'altare detto
presbitero, dove generalmente si conservano reliquie. Anche il coro della
chiesa viene chiamato così. Chiesa isolata, retta e officiante in modi
speciali.
Sarcòfago. Cassa che serve a racchiudervi
un morto. Gli antichi sarcofaghi erano di pietra o di marmi preziosi,
ornati con iscrizioni, figure allegoriche, bassorilievi, ecc.
Scala. Serie continua di gradini o
scala avente la funzione di raccordare in un edificio i diversi piani.
Scamillo. Blocco di pietra su cui
poggia il piedistallo d iuna statua o il plinto di una colonna.
Scanalatura. Canale o cavità tagliata
o longitudinalmente od a spirale, sopra il fusto di una colonna, d'un
pilastro, e talvolta di un vaso. Se ne trovano di forme assai diverse.
Scantonatura. Smussatura di un cantone o spigolo.
Scapo. Vedi Fusto.
Scapolo. Elemento di pietra naturale
o artificiale, di forma irregolare, usato per murature a sacco, murature
miste o vespai.
Scarnitura. Rimozione parziale delle
malte ammalorate di una muratura per aumentare l'aderenza di un successivo
intonaco o per poter nuovamente stuccare i giunti.
Scialbatura. L'etimologia della parola
significa "imbiancare", riferito ad uno strato coprente realizzato con
corposo latte di calce. Oggi non viene riferito alla sola applicazione
di bianco, ma anche a tinte di diversi colori. Ancor più impropriamente
lo si riferisce a tinte liquide, che sarebbe più opportuno chiamare velature,
in quanto la scialbatura è coprente.
Scomparto. Parte di muro delimitata
da una cornice in rilievo o dipinta.
Scorcio. Artificio prospettico che
consiste nel rappresentare una figura collocata su un piano obliquo rispetto
all'osservatore, cosicche alcune parti risultino effettivamente accorciate.
Scorniciatura. Motivo architettonico
ottenuto con la sagomatura dei contorni di una superficie mediante una
progressione di curve emergenti e rientranti. È usata nel Rococò.
Scossalina. Lastra inserita al di
sotto della parte finale del manto di copertura ed all' interno della
gronda, in modo che l'acqua piovana non tracimi dal lato interno. Il termine
è usato anche come sinonimo di copertina.
Scozia. Modanatura concava, avente una superficie curva in
verso opposto al toro, che serve a separare le modanature convesse, e
che sopratutto è usata nelle basi attiche o corinzie. Essa è semplice
o composta posta, secondo che è formata di uno o più archi di circoli
raccordati tra loro.
Scuci cuci. Vedi Cuci scuci.
Scudo, Stemma. Cartella di
forme svariatissime, ora rettangolare aggraziata in basso ed in alto,
avente contorni misti, ora ovale terminata a cuspide, dove sono scolpite
le insegne gentilizie di una o più famiglie. La loro foggia serve spesso
a rilevare l'epoca di antiche sculture.
Scuro. Anta di finestra in legno per
oscurare gli ambienti e per proteggere dalle intemperie e dalle dispersioni
di calore.
Serraglia, Chiave. Concio di
chiave di un arco.
Sesto. La curvatura interna di un
arco o d'una vòlta: ad esempio il tutto sesto, il sesto acuto, usato nell'architettura
gotica, ed il sesto scemo.
Sferisterio. Luogo ove giocasi alla
palla, al pallone, e ad altri giochi di agilità.
Sigillatura. Si intende generalmente
il consolidamento dei bordi di un intonaco lesionato ottenuto mediante
l'applicazione di malte apposite.
Sguancio, Squarcio, Strombatura.
Spalletta di porta o finestra. Viene così denominata quella parte
del muro tagliata a sghimbescio dietro l'architrave e gli stipiti delle
porte, finestre, o simili. Nell'arte romanica e gotica lo sguancio nei
portali presenta figure ed altri motivi decorativi.
Simbolo. Immagine od oggetto, cui
è applicata un'idea di convenzione, ed una significazione morale. Tale
è la palma, simbolo del martirio; là rosa della bellezza; il cane, della
fedeltà; il giglio, del candore, ecc.
Sinagoga. Tempio dove gli Ebrei convengono
per l'esercizio del loro culto.
Sinopia, Ocra rossa, Bolo armeno.
Terra rossa adoperata per eseguire il disegno preparatorio dell'affresco,
direttamente sull'intonaco e più specificatamente sullo strato dell'arriccio.
Sistilo. Una delle cinque specie di
tempio distinte da Vitruvio, ed è quella in cui l'intercolunnio è di due
diametri.
Smusso. Smussatura; Una regolare sottrazione o rimozione di
uno spigolo, generalmente praticato nello stile gotico coll'inclinazione
di 45°.
Soffitta della cornice. Parte di sotto
della cornice fra un modiglione e l'altro, nella quale sogliono intagliarsi
rosoni od altri simili ornati.
Soffitto. Palco che si fa sotto l'ultima
copertura; o tetto degli edifici. Impalcatura che fa cielo ad una stanza,
e serve a sopportare l'impiantito della stanza; superiore.
Sordino. Arco di scarico.
Soglia, Limitare. Parte inferiore
dell'uscio ed anche di una finestra, ove posano gli stipiti.
Somaro Fermatura di contenimento costituita da puntelli o travi di legno
posti come rinforzo obliquo a strutture verticali.
Sommoscapo. Parte superiore della
colonna, dove essa si restringe e termina nel collarino.
Sopraciglio, Sopralimitare,
cornice superiore di coronamento alle finestre e porte.
Sopraimbotte, Estradosso. Superficie
esterna e convessa di una vòlta o di un arco.
Sopraornato, Cimàsa. È quel
fregio e cornice composta di corona e cimasa che si usa sovrapporre all'architrave
di una porta o finestra. Qualche volta si aggiungono delle zanche od orecchioni
all'estremità "del sopracciglio, e spesso anche cartelle o modiglioni
posti ai fianchi del fregio, come sostegno della, corona, e questi rimangono
talvolta prolungati con alette.
Sordino. Vedi Arco di scarico.
Sottogola. Gola rovescia sotto il
dèntello.
Sottogrondaie. Vedi Gocciolatoio.
Sottopuntone. Elemento che nelle capriate
di notevole luce viene affiancato al puntone.
Sottotrave. Elemento posto al di sotto
di una trave con funzione di sostegno; simile a una mensola con una estremità
incastrata e una libera.
Spalla. Piedritto di architrave o
di arco. Le spalle di porte e finestre indicano generalmente le facce
verticali interne alla luce del vano.
Spolvero. Tecnica di traduzione di
un disegno mediante la bucatura dei tratti dello stesso realizzati su
carta o altre superfici. La traccia del disegno si ottiene appoggiando
lo spolvero nella zona voluta e tamponando con cencio carico di polvere
colorata.
Staffa. Elemento in ferro ad "V" o
ad "O" inserito come sostegno o rinforzo nelle strutture lignee delle
capriate.
Staggiare. Operazione che consiste nell'ottenere un piano rettificato
facendo scorrere una riga detta staggia su due guide parallele poste a
distanza, in modo da togliere le eccedenze di malta fresca. Questa tecnica
viene adoperata sia in verticale per realizzare l' intonaco, sia in orizzontale
per ottenere piani per la successiva posa dei pavimenti.
Stalattite. Volta molto usata nell'architettura
araba-moresca, formata con una riunione di piccoli alveoli a cupolette
progressivamente ascendenti, che pendono al basso, ad imitazione delle
stalattiti naturali.
Stampo. Modello negativo di una forma
che consente la riproducibilità in più copie del soggetto originale. Stile.
In architettura il carattere che fa distinguere fra loro le diverse scuole
ed epoche. Stilobate. Vedi Piedistallo.
Stipiti. Detti da Vitruvio Antepagmenta; Sono i due
fianchi della porta o finestra, detti anche i piedritti, che posano sulla
soglia e reggono l'architrave.
Stria. Vedi Scanalatura.
Stuccatura. Lavoro fatto di stucchi.
Se ne sono trovate resti in diversi scavi di Roma, e specialmente nelle
terme di Agrippa. Bramante fu il primo ad adoperarlo nella decorazione
delle volte in San Pietro. Nelle logge del Vaticano sono famosi gli stucchi
di Raffaello.
Stucco. Parola dai diversi significati.
Riferito a decori a rilievo realizzati con malte di calce e gesso, generalmente
dipinti a calce o a tempera. Viene riferito ad un tipo di malta dalle
caratteristiche plastiche e dalla presa sufficientemente lunga da poter
essere modellata. È impropriamente adoperato per indicare elementi prefabbricati
ottenuti per colaggio di scagliola entro stampi. Lo stucco indica un intonaco
lisciato a base di grassello di calce e polveri di marmo, lucidato a freddo
o a caldo con lama metallica, cere e saponi.
Stucco romano. Rifinitura superficiale
per intonaco formata da una miscela di calce spenta grassa e polvere di
marmo.
Supporto. Identifica un elemento di
base sul quale ne viene applicato un altro.
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